Dopo aver
utilizzato il suo progetto “Fabbrica Italia”, corredato da spot
pubblicitario con voce suadente, per distruggere ciò che rimane dei
diritti dei lavoratori, candidamente ammette di aver venduto fumo, che
il fantomatico piano non era altro che una dichiarazione di intenti. Con
buona pace di tutti i sindacalisti e gli esponenti dei sedicenti
partiti riformisti, troppo occupati ad interessarsi al maglioncino di
ordinanza o alle credenziali anglosassoni del dirigente FIAT
per badare ai contenuti ed accorgersi della truffa.
A questo venditore di fumo, all'incarnazione di Antonio Peluffo (il protagonista di Totòtruffa62), all'ennesimo modello di Uomo del Destino che promette un futuro radioso mentre ruba il presente diamo un bello zero.
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